Il marcio che c’è dietro l’INPS

Ieri, il primo aprile 2020, l’INPS ha subito un tremendo attacco informatico al suo sito istituzionale. Migliaia di italiani hanno fatto accesso in contemporanea per riuscire a fare questa benetta domanda per il bonus di 600euro per le partite IVA.

Il sito non ha retto. Sarà forse colpa anche del coronavirus? Ma no adesso vi faccio vedere il marcio che c’è dietro l’INPS. Per prima cosa dovreste sapere quanti soldini costa ai contribuienti il sito INPS. Se vi dico 90 milioni di euro all’anno ci credete? No vero? E invece andate a vedere prioprio qui. E se non avete voglia di cliccare vi dico in pratica cosa vi spiega la pagina:

“La più recente gara del settore informatico, pubblicata il 26 maggio 2016, è relativa all’acquisizione di Servizi di “Application Development and Maintenance (ADM)”. E’ suddivisa in 7 lotti, per un importo complessivo a base d’asta di circa 360 milioni di euro (IVA esclusa) e durata contrattuale di 4 anni.”

Sono 360 milioni di euro per 4 anni, quindi 90 milioni di euro all’anno. Ora, chiaramente non sono solo per il sito ma mettiamo pure che il sito sia anche solo l’1% del tutto, sono pur sempre 1 milione di euri all’anno per lo sviluppo e la manutenzione di un sito!

Il sito non ha retto! Va bene, allora mi sono detto andiamo a vedere un attimo cosa sta dietro al sito. Vediamo se il sito viene programmato bene! Ed ecco la sorpresa delle sorprese. Guardate l’immagine seguente.

Alla maggior parte di voi questa immagine non dirà nulla. Se non capite niente di quello che c’è scritto chiedetelo a qualcuno che sia esperto (anche non troppo) di informatica. Questo “programma” è stato scritto da dei cani! In pratica le aziende che hanno vinto l’appalto all’INPS hanno subappaltato ad aziende che danno lavoro a disgraziati, forse stagisti di corsi professionali di saldatura o quando andava bene di frese a controllo numerico! Queste aziende dovrebbero essere denunciate a pagare tutti i danni causati all’INPS e ai contribuenti.

Speriamo che la giustizia faccia il suo corso e che oltre a pagare tutti i danni di immagine debbano pagare anche la salatissima multa per la gravissima violazione dei dati personali subita da noi tutti ieri primo aprile 2020.

Saluti

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