Odifreddi, la matematica e le donne

Chi è Piergiorgio Odifreddi? Di cosa tratta il suo libro sulla stupidità e soprattutto cosa pensa del rapporto tra le donne e la matematica?

Chi è Piorgiorgio Odifreddi?

Piergiorgio Odifreddi (Cuneo, 13 luglio 1950) è un matematico, logico e saggista italiano. I suoi scritti, oltre che di matematica, trattano di divulgazione scientifica, storia della scienza, filosofia, politica, esegesi, filologia, di saggistica varia e ahimè anche di… religione :).

Odifreddi è unico nel suo genere ed è tra i pochi logici matematici viventi ad avere una dialettica chiara, pungente e allo stesso tempo, divertente. La sua caratteristica più originale è quella di parlare del mondo attraverso gli occhi della matematica. Oltre alla divulgazione scientifica è solito scrivere articoli contro la chiesa, contro il Papa, Padre Pio ecc.. e più in generale contro ogni genere di credenza religiosa sovrannaturale.

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Il suo nuovo libro

Nel suo ultimo libro Dizionario della stupidità ha dedicato un sezione a Beppe Grillo dicendo che: “Grillo ha iniziato a dire scemenze prima di cominciare a fare politica. Per dire: sosteneva che l’AIDS era una bufala, che l’OGM ammazza, che le radiazioni dei cellulari cuociono le uova. Ma lui ci crede. È questa la grande differenza tra Grillo e un politico di professione: che il politico deve dire delle cretinate per racimolare voti, lui le dice per convinzione”.

Ma non è di questo che voglio parlare.

Sempre riguardo a Grillo e al suo seguito di elettori continua dicendo: “Non voglio dire che il suo pubblico sia fatto di deficienti. È una parola brutta. Dico: ingenui. Ma rimane il fatto che sono persone che credono alle scie chimiche e fanno battaglie contro i detersivi. È la parte della società con meno mezzi culturali per giudicare”.

Ma ancora, non è di questo che voglio parlare.

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Odifreddi e le donne

Odifreddi e le Donne, ecco! appunto! Cosa pensa il Prof. Odifreddi delle donne? Matematicamente parlando si intende. Nel privato sono cavoli suoi 🙂 … Bene, c’è una sottile linea ironica che si interpone tra lui, la matematica e le donne. Da buon logico matematico lui giudica e valuta le persone (donne e uomini, si intende) sulla base della scienza nella quale eccelle, la matematica.

Iniziamo.

Donne e uomini hanno capacità di ragionamento logico matematico diverse?

Pochi giorni fa P.G Odifreddi concludeva un suo articolo su Repubblica relativo alle capacità delle donne nella matematica con queste parole: “Una progressione discendente, che sembra indicare come l’attitudine femminile sia direttamente proporzionale alla concretezza e indirettamente proporzionale all’astrazione“.

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L’affermazione viene giustificata con riferimento alle percentuali di premi Nobel donna in continua diminuzione (la ormai famosa tabellina). Cito testualmente: “Ma le donne scienziate sono comunque meno di quante ci si potrebbe aspettare. Ad esempio, quest’anno nessuna donna ha vinto un premio Nobel. E fino allo scorso anno l’hanno vinto 16 nella pace, 15 in letteratura, 12 in medicina, 4 in chimica, 2 in fisica e 1 in economia. Inoltre, 2 donne hanno vinto finora il premio Turing per l’informatica, 1 la medaglia Fields in matematica e nessuna è mai stata campionessa mondiale di scacchi“.

Ad ulteriore sostegno c’è una plausibile spiegazione del più famoso scienziato vivente: James Watson. Secondo Watson, il quoziente intellettivo medio delle donne è più alto di quello degli uomini, ma le donne hanno meno varianza degli uomini. Cioè, le donne sono mediamente più intelligenti degli uomini, ma hanno meno punte: nella genialità, da un lato, e nell’autismo e nella schizofrenia, dall’altro. Una teoria non dimostrata (altrimenti non si porrebbe il problema) ma non per questo da escludere.

A questo punto, potrete immaginare come tutti i movimenti “Politicamente corretti” esistenti si siano scagliati contro una simile (a loro modo di vedere) farneticazione sessista e maschilista. Farneticazione? No. Sessista? Beh questo si. Per il maschilismo non ne vedo i presupposti. Ma veniamo a noi.

Esistono ricerche scientifiche che dimostrino che i cervelli di uomo e donna siano diversi e che la donna sia meno portata all’astrazione rispetto dell’uomo?

La risposta è si, ma non sono state ritenute corrette dalla comunità scientifica.

Esistono ricerche ritenute più affidabili come per esempio una ricerca dell’Università di Torino pubblicata sulla rivista Public Library of Sciences in cui si dice che lo scarto tra i due sessi è notevole. “L’idea che ci siano solo piccole differenze di personalità fra uomini e donne va ripensata perché è basata su metodi inadeguati“.

La ricerca è stata effettuata su un campione di 10.000 soggetti con 15 diversi tratti di personalità. La discrepanza maggiore riguarda la sensibilità, tradizionale dominio femminile. Le donne registrano valori molto alti anche per quanto riguarda il calore e l’apprensione, mentre gli uomini si distinguono per equilibrio emotivo, coscienziosità e tendenza alla dominanza. Perfezionismo, vitalità e tendenza all’astrazione vedono invece la quasi totale parità fra i sessi. I maschi  sono più stabili emotivamente, più dominanti, più legati alle regole e meno fiduciosi, mentre le femmine sono più calde emotivamente, meno sicure di sé e più sensibili.

Esistono infine degli studi che dicono addirittura l’opposto: il cervello dell’uomo e della donna sono praticamente identici a meno di condizionamenti socio-culturali (risultati scientifici politicamente corretti).

Si capisce quindi come a livello scientifico non ci siano idee molto chiare circa le differenze, o meno, fra uomo e donna. Forse nel giro di qualche anno il segreto sarà svelato anche scientificamente, per ora comunque, non ci rimane che restare aggrappati alle statistiche o fidarci del nostro buon senso scientifico.

 

La tesi di Odifreddi

Le donne sono mediamente più intelligenti degli uomini, ma hanno meno punte: nella genialità, da un lato, e nell’autismo e nella schizofrenia, dall’altro.

Ne deriva nella matematica:

La donna mediamente è una matematica con maggiori capacità dell’uomo ma è più improbabile che dal cervello femminile possa “nascere” un genio matematico.

Dalla quale

La capacità di astrazione massima nella matematica è raggiungibile solo da un genio dunque statisticamente l’uomo raggiunge più picchi della donna nella capacità astrazione.

La genialità è una singolarità e può essere considerata come un funzionamento anomalo del cervello un po’ come una CPU di un computer che viene spinta ad una velocità ai limiti della sua capacità di funzionamento. Un funzionamento anomalo quale la genialità è spesso accompagnato da determinate malattie psichiatriche e si sa, le malattie statisticamente possono aggredire più un sesso rispetto all’altro.

Tornando all’articolo, il Gruppo di Lavoro Pari Opportunità dell’Unione Matematica Italiana ha prontamente risposto con un tono decisamente minaccioso, nel quale però viene solo dimostrata una mancata comprensione della tesi di Odifreddi.

Numerosi altri articoli sono spuntati come funghi sul web, alcuni anche molto belli. I più sono stati pubblicati dalle donne matematiche che si sono sentite chiamate in causa e che in certi casi proponevano la loro stessa esperienza di vita come controprova della “tesi di Odifreddi”. Trattasi di donne matematiche comuni, come tutti noi del resto, che hanno dedicato la loro vita alla matematica raggiungendo anche risultati di tutto rispetto, come può accadere a tutte le persone comuni del resto. Odifreddi ha chiamato in causa il genio, il pazzo, il bipolare, non le persone comuni.

Sapendo che molte donne (e molti uomini) avrebbero travisato questa sua tesi ha deciso di mettere nero su bianco questo piccolo articolo per testare le leggi della stupidità. L’ultima chicca di Odifreddi viene inserita in apertura alla risposta: “Cari Ciro et al.“. Una chiara presa per i fondelli verso chi lo aveva offeso di maschilismo travisando il significato della sua tesi. Detto questo, continuo a intravedere una sottile linea ironica tra P.G. Odifreddi, la matematica e le donne (certe donne).

AGregorio.

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